Come diventare pilota Aeronautica Militare: la guida definitiva

pilota aeronautica militare

Il pilota Aeronautica Militare è il simbolo di questa Forza Armata, il cui compito è proteggere lo spazio aereo del nostro Paese: scopri come farne parte

Essere pilota dell’Aeronautica Militare vuol dire dedicarsi a una carriera fatta di competenza estrema e passione. Entrare a far parte di questa grande famiglia costituisce il sogno nel cassetto di chi cerca di accedere all’Aeronautica Militare. Scopri come fare di questa aspirazione una vera e propria professione a servizio e a difesa dello Stato. Ecco la guida definitiva su come diventare pilota Aeronautica Militare, una figura deputata alla protezione dello spazio aereo nazionale, al trasporto aereo e all’acquisizione di informazioni riguardanti i cieli italiani.

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INDICE
– Diventare pilota Aeronautica Militare, Fase 1: il BPA
– Lo IAVA: l’addestramento continua
– Diventare Pilota Aeronautica Militare, B1A e B1B: termina la Fase 1
– L’Accademia è finita: inizia la Fase 2 per diventare pilota Aeronautica Militare
– Track Selection, Fase 3, Fase 4 e OCU
– Entrare in Accademia Aeronautica Militare: i requisiti


Diventare pilota Aeronautica Militare, Fase 1: il BPA

Per coronare il proprio sogno, l’aspirante pilota dell’Aeronautica Militare comincia a muovere i primi passi da Allievo in Accademia. Per iniziare, si deve dunque conseguire il BPA (Brevetto di Pilota d’Aeroplano), il cui distintivo è un’aquila dorata. Questa fase è frutto di un percorso di formazione e selezione al volo svolta presso il 70° Stormo di Latina. Per ottenere il BPA, l’Allievo deve dimostrarsi competente nel manovrare il velivolo SF-260EA (T-260B).

A Latina i candidati dovranno dapprima impegnarsi in un periodo di formazione teorica a terra (Ground School) della durata di circa un mese. Questi trenta giorni sono cruciali per comprendere a fondo il funzionamento dell’aereo, i suoi apparati e le sue tecnologie, le procedure standard ed emergenziali e le relative manovre a terra e in volo. Al termine della Ground School, gli Allievi dovranno svolgere un esame teorico.

Superato questo primo step, l’aspirante pilota dell’Aeronautica Militare sarà pronto per il suo primo volo, che si svolgerà sotto la supervisione di un pilota aereo che ha conseguito la qualifica di Istruttore. In questo contesto, l’Allievo dovrà far decollare l’aereo e ambientarsi alla terza dimensione.

Dopo ciò, al cadetto verranno assegnate circa 12 missioni, divise in due blocchi, durante le quali l’aspirante pilota aereo imparerà a effettuare manovre sempre più complesse. I due slot di missioni sono intervallati da un esame pratico.

ATTENZIONE! È ammesso fallire l’esame pratico solo una volta: se lo stesso esame non si supera per due volte consecutive, l’Allievo non sarà più in grado di andare avanti e conseguire il brevetto.

In caso di esito positivo, l’Allievo potrà affrontare il suo primo volo in solitaria, con l’Istruttore a supervisionare le operazioni da terra. Una volta ottenuto il BPA, l’Allievo Pilota aereo, oramai fregiatosi dell’Aquila dorata, tornerà presso l’Accademia Aeronautica, dove intraprenderà il percorso accademico insieme ai suoi colleghi degli altri ruoli.

Lo IAVA: l’addestramento continua

Per consolidare le competenze appena acquisite con il BPA, l’Aeronautica Militare mette a disposizione l’attività IAVA (Incremento Attività Volativa Allievi). In questo contesto, l’Allievo Pilota aereo effettuerà sortite volative con l’aliante Grob G-103 Twin Astir, utilizzato proprio per l’addestramento. L’abilitazione basica per questo velivolo si ottiene durante l’estate, a conclusione del primo anno accademico, presso il 60° Stormo a Guidonia. Ricevuto il disco verde per questo aliante, è possibile iniziare lo IAVA.

L’attività IAVA si svolge con cadenza regolare presso il sedime aeroportuale del 9° Stormo di Grazzanise (CE). Gli Allievi Piloti sono accompagnati in volo dagli ufficiali piloti selezionati fra i Comandi dei vari corsi d’Accademia che hanno conseguito la qualifica di Istruttore Pilota sul G-103. Ciò permette ai frequentatori di instaurare un rapporto professionale con gli ufficiali.

Diventare Pilota Aeronautica Militare, B1A e B1B: termina la Fase 1

Nell’estate del terzo e del quarto anno dell’Accademia Aeronautica gli ormai Aspiranti e Sottotenenti frequentatori tornano a volare sul T-260 B. Su questo velivolo si effettuerà un corso avanzato di Acrobazia Aerea, il B1A, ed un corso basico di navigazione a vista, B1B, concludendo la fase basica di addestramento al pilotaggio (Prima Fase).

Il B(PM)1 A consiste in 7 sortite, dove vengono consolidati gli elementi fondamentali del volo a vista introdotti nella precedente fase BPA, ossia: stallo, looping, sfogata, tonnueax, otto lento, chandelle, tonneaux a botte e split-s. In più saranno aggiunte in questa fase nuove manovre quali: otto cubano, quadrifoglio e imperiale, che consentono l’acquisizione di una maggiore padronanza e coordinazione sui comandi.

La fase B(PM)1 B è anch’essa composta da 7 sortite. Questo troncone della formazione per diventare pilota dell’Aeronautica Militare consente all’allievo di conseguire le capacità propedeutiche alle navigazioni VFR (visual flight rules) ed una adeguata padronanza del velivolo nella gestione delle emergenze simulate. A tal proposito, i profili di missione saranno differenti da quelli effettuati fino a questa fase addestrativa. Questo perché l’attività non verrà più svolta all’interno dello spazio aereo di competenza dell’aeroporto di Latina, bensì in tutto il territorio italiano.

L’Accademia è finita: inizia la Fase 2 per diventare pilota Aeronautica Militare

Frequentato il B1A e il B1B, per il cadetto pilota aereo – arrivato al 4° anno di Accademia – inizia la fase più delicata della propria formazione. Questa tranche si chiama “Primary Pilot Training” ed è la Fase 2 del BPM (Brevetto Pilota Militare). Il “Primary Pilot Training” è comune a tutti gli Allievi Piloti ed è finalizzata ad individuare la linea su cui questi ultimi saranno poi impiegati (fighters, trasporti, elicotteri, e velivoli a pilotaggio remoto). La scelta viene effettuata in base alle attitudini e alle potenzialità del singolo aspirante pilota aereo.

In questa fase, gli Allievi assaporano per la prima volta le emozioni di un’esperienza internazionale. Il “Primary Pilot Training” si svolge infatti principalmente presso scuole di volo estere come l’ENJJPT Sheppard Air Force base (Texas), il 14th Flying Training Wing della Columbus Air Force base (Missisipi), il 71st Flying Training Wing della Vance air Force base (Oklahoma) e il 120th Flying Training Wing della Hellenic Air Force di Kalamata (Grecia).

La destinazione è espressa in base alle esigenze dei singoli allievi piloti, come attitudini linguistiche o istanze personali. Per venire incontro a eventuali lacune, la ENJJPT (programma NATO) – accanto all’addestramento per la conduzione dei velivoli – mette a disposizione corsi intensivi di lingua inglese.

La durata del corso di volo varia dai 6 ai 9 mesi, a seconda se si partecipa a un corso di lingua o meno. Un periodo pieno di sfide e di studio in cui gli allievi piloti militari sono immersi in intense sessioni di volo (fino a 2 al giorno) e in frequenti esami teorici. Tuttavia, al termine della Fase 2, gli allievi piloti possono fregiarsi dell’Aquila turrita, ambitissimo segno di sacrificio e competenza.

Track Selection, Fase 3, Fase 4 e OCU

Assegnata la specifica linea operativa, gli ormai tenenti piloti sono inviati in una specifica scuola di volo in Italia o in un Paese NATO.

I piloti destinati alla linea aerotattica proseguiranno il loro addestramento nel 61° stormo di Galatina, dove otterranno il brevetto di pilota militare sull’MB-339CD (“Fase 3”). Procederanno poi per una “Fase 4” definita “pre-operativa” sul velivolo T-346. Qui ci si dedica alle missioni tipiche della Linea Intercettori e della Linea Caccia-Bombardieri (volo a bassa quota, “Basic Fighther Maneuvers”, i “Dogfights”, l’attacco al suolo, l’”Air to Air Refueling” ecc).

Archiviato ciò, i neo-piloti militari si recheranno ai reparti operativi per l’OCU (Conversione Operativa) dove in circa un anno effettueranno il passaggio sul velivolo che gli verrà assegnato. Successivamente si riceverà la qualifica di “Combat Ready”.

I Piloti di macchine ad ala rotante verranno invece inviati al 72° Stormo di Frosinone per effettuare l’addestramento sugli elicotteri NH-500E. Successivamente avverrà il passaggio alla macchina che gli è stata assegnata con la quale anche loro conseguiranno la qualifica di “Combat ready”.

I piloti assegnati alla linea Convenzionale verranno inviati a Pratica di Mare per l’addestramento “CAE Multicrew” sul P-180. Al termine, verranno assegnati ad una specifica macchina e reparto operativo nel quale, dopo l’abilitazione, riceveranno anche loro la qualifica di “Combat Ready”.

Entrare in Accademia Aeronautica Militare: i requisiti

Per diventare pilota dell’Aeronautica Militare, bisogna entrare nel Corpo completando l’Accademia Militare dell’Aeronautica a Pozzuoli. Puoi cliccare qui e consultare la nostra guida per ottenere maggiori informazioni su come diventare Ufficiale Aeronautica Militare.

Cosa fa il pilota Aeronautica Militare?
Il pilota Aeronautica Militare è una figura deputata alla protezione dello spazio aereo nazionale, al trasporto aereo e all’acquisizione di informazioni riguardanti i cieli italiani.
Come diventare pilota AM?
Per coronare il proprio sogno, l’aspirante pilota dell’Aeronautica Militare comincia a muovere i primi passi da Allievo nella Accademia.
  • Per iniziare, si deve dunque conseguire il BPA (Brevetto di Pilota d’Aeroplano), il cui distintivo è un’aquila dorata. Superato questo primo scoglio, l’aspirante pilota dell’Aeronautica Militare sarà pronto per il suo primo volo, che si svolgerà sotto la supervisione di un pilota militare che ha conseguito la qualifica di Istruttore.
  • Per mantenere le competenze appena acquisite con il BPA, l’Aeronautica Militare mette a disposizione l’attività IAVA (Incremento Attività Volativa Allievi).
  • Nell’estate del terzo e del quarto anno dell’Accademia Aeronautica gli ormai Aspiranti e Sottotenenti frequentatori tornano a volare sul T-260 B. Su questo velivolo si effettuerà un corso avanzato di Acrobazia Aerea, il B1A, ed un corso basico di navigazione a vista, B1B, concludendo la fase basica di addestramento al pilotaggio (Prima Fase).
  • Frequentato il B1A e il B1B, per il cadetto pilota – arrivato al 4° anno di Accademia – inizia la fase più delicata della propria formazione. Questa tranche si chiama ”Primary Pilot Training” ed è la Fase 2 del BPM (Brevetto Pilota Militare). Il ”Primary Pilot Training” è comune a tutti gli Allievi Piloti ed è finalizzata ad individuare la linea su cui questi ultimi saranno poi impiegati (fighters, trasporti, elicotteri, e velivoli a pilotaggio remoto). La scelta viene effettuata in base alle attitudini e alle potenzialità del singolo aspirante pilota.
  • Assegnata la specifica linea operativa, gli ormai tenenti piloti sono inviati in una specifica scuola di volo in Italia o in un Paese NATO. Al termine delle varie abilitazioni, si ottiene la qualifica di ”Combat Ready”.
Come diventare Ufficiale Aeronautica Militare?
Per diventare pilota dell’Aeronautica Militare, bisogna entrare nel Corpo completando l’Accademia Militare dell’Aeronautica a Pozzuoli. In ogni caso è possibile consultare la nostra guida per ottenere maggiori informazioni su come diventare Ufficiale Aeronautica Militare.

Per ricevere maggiori info sui concorsi dell’Aeronautica Militare, contattaci subito, un incaricato della Nissolino Corsi ti risponderà il prima possibile.

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